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1 Agosto 2025C’è un’energia speciale che scorre nelle corsie della piscina. È quell’energia fatta di passione, determinazione, spirito di squadra. È la stessa energia che da anni unisce 9REN People alla Waterpolo Milano Metanopoli, di cui siamo orgogliosamente sponsor. Perché sostenere queste atlete significa credere in un futuro dove lo sport non è solo competizione, ma anche ispirazione, impegno e impatto sociale.
A raccontarcelo sono Laura e Anna Repetto, due sorelle, due atlete, due storie intrecciate tra sport, lavoro e sogni condivisi.
Due sorelle, una passione.
Laura, 31 anni, infermiera d’urgenza a Varese. Anna, 26, laureata in Economia e Gestione Aziendale e oggi attiva nel mondo del lavoro. Due carriere diverse, un’unica costante: la pallanuoto.
Laura scopre questo sport sin da bambina, spinta dal fratello e da un contesto familiare in cui lo sport riveste un ruolo importante. Prima il nuoto, poi il salto in vasca con la palla in mano. “Sono entrata in squadra e mi hanno accolta a braccia aperte: sapevo già nuotare bene. Non c’è stato mai un momento in cui ho pensato che la pallanuoto non fosse per me.”
Anna segue a ruota. Stessa passione, stessa tenacia. “Non ho mai avuto un momento di crisi. La cultura sportiva in famiglia mi ha insegnato che se cadi, ti rialzi.”
La forza della strategia
La Waterpolo Milano Metanopoli gioca nel campionato di Serie A2, girone Nord. Una stagione intensa, fatta di sfide serrate e di partite da batticuore – come la vittoria ai playout a Roma, arrivata dopo un ricorso e sette minuti di fuoco.
Per le sorelle Repetto, però, la vera forza non è solo fisica. “La pallanuoto femminile non è solo una versione ‘soft’ di quella maschile”, spiegano. “È un altro tipo di gioco. Noi puntiamo su tecnica, tattica, precisione. Mentre gli uomini giocano più sulla forza, noi puntiamo sulla strategia.”
C’è anche una lezione di inclusività in tutto questo: le ragazze della Serie A spesso si allenano con le giovanili maschili, creando un mix di competenze e rispetto reciproco che dovrebbe far scuola anche fuori dallo sport.
Oltre la vasca: il vero significato di squadra
“Lavorare come infermiera in un pronto soccorso è un po’ come stare in difesa in vasca: serve fiducia, coordinazione, prontezza” racconta Laura. “Le soft skill dello sport le porto ogni giorno sul lavoro. Si vede chi è abituato a ragionare per obiettivi comuni e chi no.”
Anche Anna, dal mondo aziendale, conferma: “C’è spesso troppo individualismo in azienda. Nello sport invece impari che si vince solo se si rema tutti dalla stessa parte. E quando questo accade, il clima migliora, i risultati arrivano e le persone crescono.”
Crederci anche quando si ha paura
Cosa direbbero a una ragazza che vuole iniziare a giocare a pallanuoto ma teme di non essere all’altezza? “Di buttarsi, sempre”, dice Laura. “L’importante è stare bene nel gruppo, anche se durante quella partita non sei tu a entrare in vasca.” “Credeteci”, aggiunge Anna. “Ci sarà da sacrificarsi, ma in cambio si riceve molto di più: legami, soddisfazione, crescita e divertimento.”
Sport, donne e futuro: una sfida culturale
“Il vero problema è che lo sport femminile non riceve ancora il giusto riconoscimento. A un certo punto molte ragazze devono scegliere: o il lavoro, o lo sport. E nella maggior parte dei casi sono costrette a rinunciare allo sport perché non hanno la possibilità di
conciliare le due cose. Non dovrebbe essere così. Nella cultura americana, per esempio, è diverso. Si dà molto valore allo sport e si creano le condizioni perché possa questo essere conciliato con lo studio.”
E se potessero cambiare una cosa, sarebbe proprio questa: dare alle atlete la possibilità di continuare, crescere, credere. Non per diventare tutte professioniste, ma per non dover smettere troppo presto.
Cosa può imparare un’azienda da una squadra sportiva?
Nel passato di Laura c’è anche un aneddoto che parla chiaro: «Quando ero a Firenze, una grande azienda automobilistica ci ha chiesto di organizzare una giornata di team building con la nostra squadra di pallanuoto. È stato un successo, ci hanno detto che quell’esperienza aveva lasciato il segno.»
«Non c’è da stupirsi. Lavorare in azienda o giocare in vasca è un po’ la stessa cosa,» continua Laura. «Si lavora insieme per lo stesso obiettivo. Non per farsi notare dal capo, ma per far vincere l’azienda. Ed è lì che si fa la differenza.»
La pallanuoto insegna che nessuno vince da solo. Che ogni ruolo, anche quello meno visibile, è determinante. Che l’errore di uno è una responsabilità collettiva e che il successo è frutto di alleanze, non di rivalità. Non si tratta di un’eccezione romantica, ma di una realtà concreta che può, e dovrebbe, ispirare il modo in cui si costruiscono le squadre anche in ambito professionale.
Per 9REN People, che crede nell’energia delle persone è questa la vera innovazione: portare nella cultura aziendale la grinta, l’intelligenza tattica e la complicità che fanno grande una squadra in piscina. Perché un’impresa vincente non è fatta solo di numeri, ma di persone che remano nella stessa direzione.
9REN People e Waterpolo Milano Metanopoli
Supportare la squadra femminile della Waterpolo Milano Metanopoli significa per 9REN People sostenere un modello virtuoso di impegno, energia e resilienza. Significa credere in un mondo del lavoro dove le relazioni contano, dove la crescita è collettiva e dove la sostenibilità non è solo ambientale, ma anche sociale e culturale.





